In questo studio naturalistico e di Ecologia umana, l’Autore esamina, in modo transdisciplinare, aspetti significanti dell’ambiente africano di nordest e, in particolare, di alcuni Paesi (Kenya e Tanzania con Zanzibar), che sono al 50esimo anno d’indipendenza coloniale. Lo studio arricchisce la scarsa letteratura africana esistente e risulta utile ai nativi, e ai turisti dell’Africa orientale, che rimanda pure al periodo delle colonie italiane in Africa. Le belle fotografie scattate dall’Autore rendono più pregevole il libro, unico nel suo genere di Ecologia Umana. L’Autore riporta che agli Annual miting del Fondo monetario internazionale ha tenuto banco la debolezza della ripresa economica mondiale. Nella frenata generale, un unico continente continua la sua corsa: l’Africa. Paesi come Etiopia e Zambia hanno crescita del 7%, e 7 delle 10 economie più in crescita sono africane. Il PIL dell’Africa continuerà a crescere del 5,3% nel 2014 e del 5,5% nel 2015. Ma la crescita economica sta incidendo poco sulla riduzione della povertà il cui tasso era al 5,8% nel 1999 ed è sceso al 48,5% nel 2010, la metà di quanto ha fatto la grande Cina. L’ambiente dunque è il suo oggetto-soggetto di studio basato su situazioni concrete e considerato un insieme di natura e cultura. La Natura è da utilizzare in modo accorto e non considerata con feticismo ecologico. L’Autore e Naturalista riconosce il primato della Cultura sulla Natura, come Louis Montagner, che ha scoperto l’HIV, che causa l’AIDS, malattia sociale nell’Africa orientale come in Kenya e in Tanzania. Non si dimentica il commercio di schiavi con l’espansione coloniale degli europei che portarono in Africa Orientale la loro”civiltà”, esercitando un ferreo controllo politico e orientando lo sviluppo dei Paesi che avevano occupato militarmente.
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