PRESENTAZIONE
E’ sintomatica la dedica che l’autore pone all’inizio di queste pagine: Alla mia gente.
Sì perché riesce ad esprimere in questo modo parte della tematica della pubblicazione
e tutta la cultura che sottostà alla sua ispirazione.
Giovanni è chioggiotto puro sangue, non solo vi è nato e ha trascorso i suoi giovani
anni, ma vi resta tenacemente legato e non finisce mai di stupirci con le sue
composizioni, scavando nel profondo delle tradizioni, delle devozioni e delle usanze
della sua gente.
Guidati dall’autore siamo condotti a conoscere l’anima del popolo chioggiotto, ricco
di folklore, non solo, ma soprattutto di sane tradizioni e di fede.
In queste pagine Giovanni esprime con vibrante sensibilità la sua religiosità, che poi è
quella del suo popolo.
Basterebbero le composizioni dedicate alla Vergine Santa per convincerci della sua
viva ammirazione e della sua dolce confidenza verso la Madre celeste.
Per non parlare poi di Gesù Cristo, raffigurato nel maestoso Crocifisso di S.
Domenico, davanti al quale egli prova: …stupore, trepidazione, fascino e mistero per
l’amore immenso…per me fragile peccatore.
Non dimentica gli altri santi presenti nella pietà popolare chioggiotta; S. Antonio, S.
Andrea, S. Giacomo.
Io mi auguro che le composizioni qui raccolte tocchino il cuore del lettore, come è
capitato a me, e che la sensibilità religiosa che esse contengono possa entrare nel suo
animo.
Nessuno, comunque, potrà leggere queste pagine senza sentire una precisa
suggestione per la fede semplice e schietta dell’autore e senza doverlo ringraziare di
cuore.
Mons. Pietro Alfredo Mozzato
Dicembre 2012
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