La tesi si occupa di offrire un’analisi del pensiero dello psicopatologo Minkowski, centralizzandosi sul tema della schizofrenia e soprattutto dell’autismo.
Il concetto principale che viene analizzato è quello del tempo: il tempo come si è evoluto nel corso della storia del pensiero filosofico, da Aristotele fino ad arrivare ad Husserl e Heiddeger.
Il tempo viene, però, qui concepito sotto un altro aspetto, cioè nella sua concezione psicopatologica inserita all’interno dell’analisi schizofrenica di Minkowski. Un tempo considerato dallo psicopatologo come vissuto, comprendente tutte le esperienze umane; ma dal tempo vissuto il passo per l’entrata in gioco del tempo subìto è breve: è, infatti, questo il tempo specifico di un malato autistico, un tempo che scorre inesorabile, impassibile di fronte alle disgrazie umane e all’uomo che si chiude in sé stesso, estraneo al mondo esterno. Un po’ come i giovani d’oggi, mi ritrovo a dire. È proprio questo il secondo punto focale su cui la tesi si sofferma: il tempo nei giovani all’interno dell’odierna società, di un mondo che non è più capace di sviluppare le personalità ma le omologa soprattutto dopo l’avvento della tecnica.